Luoghi ed Eventi

La Biblioteca civica di Stoccarda

Nel 1901 la “biblioteca popolare” si insedio nel luogo in cui sorge l’attuale Wilhelmspalais, la residenza dell’ultimo re di Württemberg Guglielmo II, costruita tra il 1834 ed il 1840 da Giovanni Salucci; distrutta durante la seconda guerra mondiale, fu ricostruita in stile moderno fra il 1961 ed il 1965.

Alla fine del 1997 il consiglio comunale decise la costruzione dell’edificio allora denominato Bibliothek 21 che, secondo il progetto elaborato nel 1998, avrebbe dovuto essere ultimato nel 2002. Tuttavia nello stesso anno [venne emanata un’ordinanza per l’edificazione della biblioteca e il comune di Stoccarda, insieme alla società immobiliare delle ferrovie tedesche, bandisce un concorso libero tra architetti, cui parteciparono più di 200 studi di architettura. Vinse quello dell’architetto sudcoreano Eun Young Yi, ma solo nel 2003 venne intrapresa una precisa analisi del progetto, solo nel 2007 venne ottenuta la concessione edilizia e solo nel 2009 venne posata la prima pietra, all’interno della quale fu inserito il primo libro della nuova biblioteca. Sempre nel corso del 2009 vennero affrontati diversi problemi tecnici e finanziari che causarono alcune modifiche al progetto iniziale. Dopo altre vicissitudini, in particolare il rifacimento della tinteggiatura, che era stata considerata troppo scura e non uniforme, nell’agosto del 2011 iniziò il trasloco dal Wilhelmspalais ed il 24 ottobre dello stesso anno venne inaugurata la nuova biblioteca.[ Nei primi mesi di attività emersero numerosi difetti nella costruzione, in particolare riguardanti le porte, gli ascensori e l’impianto antincendio, ma la risposta dell’utenza al nuovo edificio fu cosi positiva ed entusiasta che nel corso del primo anno di apertura il numero di nuovi iscritti aumentò del 50% e quello dei prestiti aumentò del 33%.

Con l’occasione del trasloco dal Wilhelmspalais al nuovo edificio in Mailänder Platz, a causa della complessa gamma di incarichi e funzioni, la biblioteca centrale cambiò la denominazione da Stadtbücherei Stuttgart a Stadtbibliothek Stuttgart, ossia da biblioteca civica di quartiere a biblioteca comunale di Stoccarda. Troviamo che sia una biblioteca splendida e tra le più moderne del mondo, sia dal punto di vista dell’efficienza che della bellezza. Ha la forma di un parallelepipedo a base quadrata con lati di 44 metri ed altezza di 40 metri; la superficie è pari a 20.200 metri quadri. Il rivestimento esterno della facciata è costituito da blocchi in vetro cemento sovrapposti ad un rivestimento interno di vetro. L’edificio è composto da nove piani in superficie e due sotterranei, lungo i quali sono disponibili 500.000 unità multimediali. Nelle intercapedini della facciata e sul tetto di vetro sono sistemati listelli mobili che hanno funzione di alette parasole e che, sul tetto, servono anche per l’impianto fotovoltaico.

Al centro dell’edificio è posto il cosiddetto Cuore (Herz) della biblioteca: uno spazio all’altezza del quarto piano, a metà della costruzione, in cui si trova una sala espositiva a forma di imbuto delimitata da una tettoia in vetro. La sala serve contemporaneamente per la lettura e come fonte di luce per il Cuore.
Al pian terreno vi è una grande area aperta detta Open End Area, dove si possono prendere i libri in prestito ventiquattr’ore su ventiquattro. Il seminterrato invece ospita una sala per le manifestazioni che contiene fino a 300 persone; nel sottotetto si trova un caffè letterario che crea anche possibilità di incontro tra i lettori.
In generale fin dal progetto l’edificio ricevette molte critiche: si riteneva che fosse troppo regolare. A nostro parere, oltre che per l’essenza dei materiali e la semplicità degli spazi, deve essere apprezzato invece per gli spazi aperti, l’eccezionale esposizione luminosa e soprattutto per essere uno specifico progetto energetico e tecnologico. Oltre ad essere bello è fatto con intelligenza “ecologica”. Funzionano da sorgente termiche l’energia solare, le facciate, il riscaldamento a pavimento ed il calore terrestre. Inoltre i singoli componenti prefabbricati dell’edificio, utilizzati come accumulatori termici , garantiscono l’isolamento termico durante l’estate. Insomma crediamo che il progetto e il risultato siano di fatto da mettere in risalto e da additare come un successo e un traguardo eccezionale rispetto alla situazione delle biblioteche… soprattutto italiane. In Germania sembra di stare in un altro mondo, da questo punto di vista (e non solo), ma ne riparleremo….

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